Introduzione
Il rilievo fotogrammetrico rappresenta una delle tecniche più avanzate per il calcolo dei volumi di sterro e riporto. Utilizzando droni per la fotogrammetria aerea, si possono ottenere nuvole di punti dettagliate, da cui derivare modelli digitali di elevazione o mesh. Con l’ausilio di software specializzati, questi modelli permettono di calcolare accuratamente i volumi di sterro e riporto.
Metodo del Rilievo Fotogrammetrico
Per un rilievo fotogrammetrico efficace, è fondamentale eseguire un rilievo ante operam, che serve come base per il confronto nei calcoli dei volumi. È essenziale effettuare sia un rilievo fotogrammetrico nadirale sia uno obliquo. Questo approccio migliora la ricostruzione delle pareti verticali dello scavo e definisce con maggiore precisione i cumuli di materiale.
Applicazioni e Vantaggi
Questa metodologia è estremamente utile in lavori stradali, movimento terra, computazione dei volumi di materiale estratto in cava e monitoraggio periodico dei progressi. L’utilizzo di droni per il rilievo riduce significativamente i costi e i tempi di computazione rispetto ai metodi tradizionali, garantendo un’accuratezza superiore.
Caso Studio: Cantiere Edile
Un caso pratico riguarda un cantiere edile in cui era necessario creare un modello digitale del terreno (DTM) utilizzando nuvole di punti georeferenziate. L’obiettivo era calcolare i volumi di scavo e movimento terra, fornendo un elaborato grafico dello stato di avanzamento dei lavori, con piante, sezioni e un tabulato dei movimenti terra eseguiti.
Metodologie Tradizionali
In passato, il calcolo dei volumi di scavo veniva effettuato pesando il materiale trasportato, sottraendo la tara del veicolo. Questa metodologia era imprecisa a causa delle variazioni nel peso specifico del materiale. Utilizzando solo il GPS, i caposaldi venivano rilevati in modalità statica, mentre il rilievo in modalità RTK produceva un modello a curve di livello, ma con un’elevata approssimazione.
Tecnologie Avanzate
L’uso della stazione totale, pur essendo preciso, soffriva degli stessi problemi di approssimazione. La tecnologia laser scanner sarebbe ottimale per rilevamenti di costoni, ma richiederebbe diverse stazioni unite tramite target, con potenziali buchi nel rilievo a causa di ostruzioni e costi elevati.
Soluzione Fotogrammetrica con Drone
In questo caso, si è scelto di utilizzare un drone DJI Phantom 4 RTK per il rilievo fotogrammetrico. I punti di controllo a terra (GCP) sono stati rilevati con una stazione totale, calcolando una poligonale aperta vincolata agli estremi, in coordinate UTM D50 fuso 33, con GPS Topcon in modalità statica per circa 3 ore. Questo sistema ha permesso di sovrapporre rilievi effettuati in tempi diversi, calcolando accuratamente i volumi movimentati.
Il rilievo con drone ha prodotto nuvole di punti tramite il software Metashape Pro, coprendo interamente la superficie d’interesse. Le nuvole di punti sono state importate nel software Leonardo XE, rototraslate sui punti noti per una sovrapposizione precisa al centimetro e analizzate per calcolare i movimenti terra e riporto rispetto allo stato originale del terreno.
Elaborato Finale
Il risultato finale è stato un elaborato grafico che rappresenta lo stato di avanzamento dei movimenti terra, con piante e sezioni dei vari step, corredato da un tabulato dei movimenti terra eseguiti. Questa metodologia ha dimostrato grande efficienza e precisione, rendendo il rilievo fotogrammetrico per calcolo volumi in Sardegna una soluzione vantaggiosa.
Conclusione
Il rilievo fotogrammetrico con drone è una metodologia innovativa ed efficiente per il calcolo dei volumi di sterro e riporto, offrendo accuratezza, rapidità e costi ridotti. Questa tecnica è particolarmente adatta per applicazioni in ambito edile, stradale e ambientale, confermando la sua utilità in numerosi settori.